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Monday, August 16, 2010

Si torna su Marte: per l'ultima volta con un robot?

Notizia tratta da : Focus.it

Mars Science Laboratory
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Da sinistra: Spirit (2004), Sojourner (1997), Curiosity (2011): tre generazioni di rover a confronto. (© NASA/JPL-Caltech)
Nell'autunno del 2011 la NASA invierà su Marte un robot di nuova concezione che avrà il compito di aprire la strada all'esplorazione umana del pianeta rosso: ecco le novità e i segreti di Curiosity. (Franco Severo, 3 agosto 2009)

La NASA sta per tornare su Marte: nel 2011 invierà nello spazio Curiosity, un nuovo rover erede di Sojourner, Spirit e Opportunity, che avrà il compito di scoprire se il pianeta rosso ha mai avuto, o ha tutt’ora, le caratteristiche idonee a ospitare la vita. La missione di Curiosity potrebbe essere l'ultima prima dello sbarco dell’uomo sul pianeta rosso.
Grande, grosso e intelligentissimo. Curiosity sarà lo strumento scientifico più evoluto mai inviato su Marte: molto più grande rispetto ai suoi predecessori (ha le dimensioni di una grossa scrivania mentre i precedenti erano poco più che automobiline) sarà in grado di superare ostacoli alti fino a 75 centimetri e potrà muoversi a una velocità di 30 metri l’ora. Alimentato da una batteria al plutonio, avrà un anno marziano di autonomia (pari a 687 giorni terrestri), o forse di più, come è accaduto ai suoi predecessori. Rispetto a Spirit e Opportunity avrà un raggio d’azione molto più ampio, circa 20 km, e una maggiore capacità di carico, che gli consentiranno di spingersi... dove nessun rover ha mai osato prima.
Cartoline da Marte. Curiosity sarà equipaggiato con tre diverse telecamere: oltre a quella principale che fornirà nuove, spettacolari immagini del pianeta rosso, sarà dotato di una telecamera di atterraggio, che consentirà ai tecnici di avere una visione dall’alto della zona di arrivo, e di una telecamera appositamente progettata per il riconoscimento dei minerali. L’analisi chimica delle rocce e del terreno sarà affidata a un laser, che vaporizzerà l’elemento da studiare e analizzerà la composizione della nuvoletta di particelle solide prodotte dall’esplosione. Spettrometri, sensori ambientali e misuratori di radiazioni completano l’equipaggiamento del robottino.
Mars Science Laboratory
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I test sul paracadute di Curiosity si svolgono nel tunnel del vento più grande al mondo: può ospitare un Boeing 737 (© NASA/JPL-Caltech )
IL PARACADUTE DEI RECORD
Ma le principali innovazioni tecnologiche introdotte dalla missione riguarderanno lo sbarco del rover su Marte. Abbandonati definitivamente gli airbag che hanno attutito l’atterraggio di Spirit e Opportunity, gli scienziati della NASA hanno deciso di utilizzare un paracadute: il più grande che sia mai stato costruito per una missione spaziale. Il veicolo che porterà Curiosity su Marte entrerà nell’atmosfera del pianeta frenato da questa grande vela e giunto a pochi metri dal suolo calerà a terra Curiosity con un verricello. Il paracadute è realizzato interamente in nylon, ha un diametro di oltre 16 metri e una lunghezza complessiva di 50: è progettato per aprirsi senza problemi a una velocità di Mach 2.2 (2.625,48 km/h) e sopportare uno strappo di oltre 25.000 kg.
Su Marte col cappotto. E per resistere al caldo, oltre 2000°C, sviluppato dall’attrito con l’atmosfera marziana, Curiosity sarà avvolto in uno speciale guscio realizzato dalla Lockeed-Martin: con i suoi 4,5 metri di diametro è il più grande cappotto termico mai costruito per lo spazio. É stato realizzato con una speciale resina a base di carbonio, già utilizzata nella missione Stardust. Lo scudo termico dovrà anche essere dotato di una buona manovrabilità, dato che dovrà sbarcare il rover in un punto ben preciso: per questo motivo è dotato di zavorre che potranno essere scaricate durante la caduta verso il suolo così da spostarne il baricentro e la direzione L'arrivo di Curiosity su Marte è previsto per il la primavera del 2012.

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