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Sunday, January 23, 2011

Spazio: un cargo di cibo e acqua in orbita verso la ISS

Si chiama Cicogna bianca, ma non porta bambini né astronauti bensì un carico di cibo e acqua destinato alla Stazione Spaziale Internazionale. Il razzo vettore si è staccato dalla rampa di lancio del centro spaziale giapponese di Tanegashima, questa mattina alle 6.37 ora italiana. Attracco previsto sulla stazione orbitante il 28 gennaio. Ad attendere l’unità di carico senza equipaggio, l’astronauta italiano Paolo Nespoli che, in attesa del carico, sta facendo ordine all’interno della stazione. In arrivo ci sono infatti ben 5,3 tonnellate, tra strumentazione e viveri, tra cui 80 chilogrammi di acqua potabile. Dopo una sosta di qualche giorno, il modulo cargo verrà riempito con i rifiuti della stazione e prenderà la via del ritorno per poi disintegrarsi nello spazio.

Fare la spesa in orbita


modulo_iss

Per portare la spesa sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) servono una base a terra, un missile, un cilindrone di latta che si chiama modulo di trasporto, un braccio meccanico e molti soldi. Del resto, la ISS si trova in orbita a circa 350 chilometri dalla Terra e per raggiungerla ci vogliono almeno un paio di giorni di viaggio. Nel corso delle prossime settimane, i sei membri dell’equipaggio al lavoro lassù riceveranno diverse consegne per un totale di 10 tonnellate di cibo, computer, medicinali, strumentazioni per gli esperimenti e altro materiale per sopravvivere all’interno della stazione. Il materiale sarà inviato con moduli di trasporto giapponesi, europei e russi tra gennaio e febbraio, mentre altre strumentazioni arriveranno a bordo grazie alla missione dello shuttle Discovery.

Il primo carico è partito poche ora fa dal centro spaziale Tanegashima nel sud del Giappone. Il razzo gestito dall’agenzia spaziale giapponese (JAXA) ha lanciato in orbita l’H-II Trasnfer Vehicle (HTV2), un modulo di trasporto lungo dieci metri e largo quattro pieno di materiale e strumentazioni utili sia all’interno che all’esterno della ISS. L’HTV2 è ora in viaggio e trasporta quasi quattromila chili di materiale. Il sistema è completamente automatico, viene gestito da terra e procede lentamente verso la stazione spaziale.

L’arrivo previsto nei pressi della ISS è per il prossimo 27 gennaio. Quando sarà nei paraggi, gli astronauti Cady Coleman, Scott Kelly e l’italiano Paolo Nespoli attiveranno il braccio meccanico della Stazione Spaziale Internazionale per fermare il modulo di trasporto e avvicinarlo con molta cautela alla ISS, seguendo una procedura ormai rodata.

Generalmente, quando arriva un nuovo modulo di trasporto, l’equipaggio a bordo lo recupera e lo aggancia a uno dei portelloni della stazione. A questa operazione ne segue un’altra altrettanto delicata che consiste nel far raggiungere al modulo di trasporto una pressione uguale a quella della ISS. La differenza di pressione tra l’ambiente del modulo e della stazione potrebbe danneggiare il carico o la strumentazione a bordo, quindi il processo di pressurizzazione è molto importante, anche per la sicurezza delle successive operazioni di scarico.

Quando i due ambienti hanno raggiunto una pressione simile, gli astronauti aprono infine il portellone e iniziano a scaricare il materiale. Il lavoro di scarico può durare giorni perché il materiale da scaricare è tanto e deve essere trasportato all’interno della ISS secondo un preciso ordine. Scatole e contenitori sono incastrati per sfruttare ogni centimetro del modulo di trasporto e questo complica ulteriormente le cose, insieme alla mancanza di gravità e agli spazi angusti entro i quali devono muoversi gli astronauti. Inoltre, alcune strumentazioni vengono lasciate sul modulo fino a quando non sono necessarie nella Stazione.

La vita a bordo comporta anche la produzione di molti rifiuti, così in una seconda fase i moduli per il trasporto del materiale dalla Terra alla ISS si trasformano in validi bidoni per la raccolta dell’immondizia. Gli astronauti riempiono i moduli con gli involucri e i contenitori che non servono più, con le strumentazioni che non possono più essere utilizzate e con gli altri rifiuti prodotti durante la loro permanenza in orbita. Il modulo viene poi sganciato dalla Stazione Spaziale e inizia la sua lenta caduta verso la Terra.

Il modulo da poco partito dal Giappone, per esempio, rimarrà attaccato alla ISS per un paio di mesi circa e servirà di supporto anche all’equipaggio dello shuttle Discovery che farà visita alla Stazione verso la fine di febbraio. Il modulo sarà poi sganciato e si avvicinerà progressivamente alla Terra per precipitare poi nell’Oceano Pacifico dove sarà recuperato dalla JAXA.

Il modulo di trasporto russo, Progress 41, sarà lanciato la prossima settimana dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan e porterà cibo, ossigeno, acqua e altre strumentazioni. Si staccherà dalla ISS verso la fine di aprile e subirà una sorte più drastica rispetto al modulo giapponese sfracellandosi pieno di immondizia contro l’atmosfera terrestre. Sarà sostituito da Progress 42, che pochi giorni dopo raggiungerà la ISS con altro materiale. Il 15 febbraio partirà anche ATV2, il più grande modulo di trasporto finora utilizzato per la Stazione Spaziale Internazionale. La missione sarà gestita dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Se tutti i lanci andranno a buon fine, per la prima volta nella storia della ISS tutti i sistemi utilizzati per trasportare materiali e austronauti saranno collegati nello stesso periodo ai portelloni della Stazione.

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