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Monday, March 28, 2011

L’orrenda storia della Tepco: negligenze e rapporti truccati. A Fukushima tensione alle stelle

25-03-2011/12:46 --- In Giappone l’emergenza nucleare non è risolta. Le rassicurazioni dei governi e la vista del ministro della Salute italiano Ferruccio Fazio che mangia il sushi in diretta su radio 2 non devono trarre in inganno: il rischio c’è e potrebbe anche aumentare, come ha comunicato oggi l'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare, intenzionata ad alzare da 5 a 6 il livello di gravità dell'incidente alla centrale di Fukushima. Solo un gradino sotto quello di Chernobyl.
La situazione dunque rimane critica, e a dimostrarlo sono le stesse autorità giapponesi che hanno invitato alla "evacuazione volontaria" i cittadini che vivono fino a 30 chilometri dall'impianto. Il governo sostiene che l'obiettivo del suggerimento è "migliorare la qualità della vita quotidiana" e che la scelta non è "legata a motivi di sicurezza". Ma in una vicenda così poco trasparente non c’è tanto da fidarsi. È il governo nipponico infatti che inizialmente aveva affermato che una eventuale fusione del nucleo non avrebbe avuto conseguenze gravi in termini di rilascio di materiali radioattivi.
Dichiarazione smentita da tutti gli esperti di nucleare. Ed è sempre il governo giapponese ad aver rilasciato una serie di rassicurazioni probabilmente per giustificare la scellerata scelta di localizzare in un paese ad alto rischio sismico ben 18 centrali nucleari. Ma non sono solo le autorità ad aver
minimizzato l’incidente, la Tepco, infatti, azienda che gestisce l’impianto ha dato informazioni imprecise e vaghe soprattutto nei primi giorni dell’emergenza, non dichiarando con precisione la quantità di radiazioni rilasciate e le informazioni sullo stato dei sistemi di raffreddamento di tutti i reattori e sul livello di sicurezza delle piscine di raffreddamento del combustibile irraggiato. La Tepco tra l’altro non è nuova alle cronache per negligenze e mancanza di informazione: nel 2005 i vertici della società si erano dovuti dimettere per aver falsificato rapporti sulla sicurezza delle centrali per un
periodo di oltre 15 anni. Nel 2007 poi, un sisma di magnitudo 6,8, dunque di intensità inferiore rispetto a quello dell’11 marzo, colpì il Giappone danneggiando la centrale di Kashiwazaki Kariwa, sempre gestita dalla Tepco. Ci fu un incendio che provocò la dispersione di oltre 1000 litri di acqua
contaminata da sostanze radioattive nel mare. Solo dopo si venne a sapere che la centrale era stata costruita proprio su una faglia. Recentemente, infine, un cablogramma Usa, citato da Wikileaks, rivela le preoccupazioni di un esperto, secondo cui, le procedure per proteggere le centrali dai terremoti sarebbero state aggiornate solo tre volte negli ultimi 35 anni.
In sintesi, decine di documenti truccati, rapporti falsificati e mancanza di controlli sulla sicurezza delle centrali, non possono certo rassicurarci sulla qualità e veridicità delle informazioni che in questi giorni arrivano da Fukushima. Anche perché è notizia di oggi che due passeggeri giapponesi arrivati all'aeroporto di Wuxi, in Cina, risultano contaminati e un livello anomalo di radioattività è stato riscontrato anche su una nave merci giapponese.
Attualmente nella centrale si continua a lavorare nel tentativo disperato di raffreddare i reattori. Il terzo è quello che crea le maggiori preoccupazioni: qui il contenitore delle barre, infatti, potrebbe essere danneggiato mentre tre dei tecnici a lavoro risultano contaminati.

Marina D’Ecclesiis, Radio Città Aperta

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