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Wednesday, March 30, 2011

Nucleare: la mappa del rischio per l’Italia

Bloccare il nucleare in Italia è essenziale, ma non va sottovalutato il ruolo dell’Europa: il Belpaese è circondato da 195 impianti atomici.

nuclear mapFonte: European nuclear society
Preoccupazioni per la sicurezza


L’atomo continua a preoccupare, e la tesi a favore del nucleare - secondo cui sarebbe inutile fermare l'atomo in Italia, dato che quasi tutti i paesi confinanti sono dotati di questi impianti - fa riflettere.

Perchè non invertire la questione: dato che siamo così geograficamente vulnerabili alle centrali sparse per l’Europa, perché non ripensare interamente la politica energetica comunitaria, proprio per tutelare i cittadini dei diversi stati membri?
Pensiamo infatti a quanto l’Italia sia esposta a potenziali incidenti: 58 centrali in Francia, 8 in Spagna, 5 Svizzera, 19 in Gran Bretagna, 1 in Olanda, 17 in Germania… Senza contare l’impianto in Slovenia, tra i più rudimentali ancora attivi: per avere un'idea precisa della distribuzione geografica, consultate la mappa (foto di apertura) realizzata dall'European nuclear society e aggiornata al gennaio 2011.
Recente l’allarme lanciato da Greenpeace, che ha esaminato le condizioni dei diversi reattori: le centrali che dovrebbero preoccuparci maggiormente sono quelle francesi, anche se, a detta dello stesso commissario Ue all’energia Günther Oettinger, con tutta probabilità pochi tra gli impianti in funzione supereranno gli stress test atti a verificarne la capacità di resistenza, partendo da quelle di prima generazione, costruite negli anni ’70.
E sempre dalle ultime affermazioni di Oettinger arriva una prima, debole speranza per un futuro europeo nuclear free: l’atomo potrebbe cedere il passo alle rinnovabili, più sicure e in grado di supportare economie in crescita, dal punto di vista energetico e occupazionale.
Soprattutto l’Italia, che al momento non ha centrali, dovrebbe preoccuparsi delle scelte atomiche dei paesi ad essa confinanti: se accadesse un incidente in Francia, lo Stivale sarebbe uno dei primi territori ad essere colpiti da fughe radioattive, anche a fronte delle correnti che spingono l’aria dell’Atlantico verso est.
Piuttosto che portare avanti una battaglia nucleare sul suolo italiano, sarebbe forse più opportuno concentrare gli sforzi sull’adozione di una nuova strategia europea in grado di garantire sicurezza e stabilità energetica agli stati membri: perché dunque non farsi portavoce di questa politica, dato il coinvolgimento geopolitico del nostro paese?

Fonte: http://gogreen.virgilio.it/

Commento di Oliviero Mannucci: Molti dicono, è inutile non fare le centrali nucleari in Italia tanto ne siamo circondati, se succede qualche incidente in questi paesi le radiazioni arrivano anche in Italia. A queste persone dico - Visto che siamo sicuri di morire tutti prima o poi, spariamoci subito una fucilata in bocca allora! Certo che arriveranno anche da noi, ma un conto è averla dietro casa una centrale nucleare, un conto è averla a qualche centinaio di chilometri. Io abito in Chianti, se qui venisse fatta una centrale nucleare, il danno economico sarebbe enorme. Le abitazioni avrebbero un drastico calo di prezzo, il turismo ne risentirebbe negativamente, gli agriturismi andrebbero a sparire. La zona probabilmente diventerebbe economicamente depressa. Senza contare poi tutte le altre conseguenze che un impianto del genere porta. Se invece si sviluppasse, il solare, l'eolico, il geotermico, l'idrico etc.etc. questi problemi non ci sarebbero.

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