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Tuesday, August 30, 2011

Fukushima: operaio morto leucemia

L'uomo, che non ha mostrato segni interni di esposizione a radiazioni, ha lavorato in un ambiente contaminato con dosi di 0,5 millisievert, meno dei 5 o piu' millisievert annui che sono riconosciuti come livello per la morte collegata "ai pericoli dell'ambiente di lavoro", secondo i parametri del ministero del Welfare. Inoltre, il periodo d'incubazione e sviluppo dei sintomi della leucemia sono stimati in un anno.

La Tepco ha inoltre aggiunto che l'operaio e' stato coinvolto nelle operazioni sul controllo delle radiazioni nell'impianto solo per una settimana, a partire ai primi di agosto, prima di accusare cattive condizioni di salute.

L'utility ha spiegato di aver saputo del decesso il 16 agosto da uno dei suoi subappaltatori e fornitori di manodopera.

Fonte: http://www.rainews24.rai.it

Commento di Oliviero Mannucci: Leggete l'articolo qui sotto, bella figura che ha fatto 'sto scienziato dei miei stivali! "Non c'è pericolo, non c'è pericolo, siete tutti ignoranti" e intanto in Giappone gli operai iniziano a morire. Questo scienziato andrebbe "radiato" a vita da ogni università.

Nucleare, Wilson: TAC toracica come una settimana a Fukushima

Su Fukushima c'è molta "disinformazione", questo il messaggio di Richard Wilson, del dipartimento di Fisica dell'università di Harvard, a Erice per un convegno. Le "radiazioni assorbite" di "una Tac toracica o addominale" secondo Wilson, sarebbero maggiori di una settimana a Fukushima.

Il disastro nucleare di Fukushima in Giappone, per molti esperti, vorrebbe essere qualcosa di "normale". "Normale", se non come una passeggiata di salute, almeno come una "TAC toracica o addominale" insomma un esame abbastanza "comune" negli ospedali, a cui molti pazienti sono soliti avvicinarsi, se non con gioia, almeno con incrollabile fiducia verso la medicina e la scienza. Effettivamente a Fukushima, mentre pian piano il Giappone comincia a "fare il cerchio" intorno alla centrale, che non potrà più essere frequentata per decenni, oltre a "molte radiazioni" c'è anche molta "disinformazione". A ricordarlo il professor Richard Wilson emerito professore di Fisica all'Università di Harvard, "nell'ambito della 44esima sessione dei Seminari internazionali sulle emergenze planetarie, in corso nella Fondazione 'Ettore Majorana' di Erice, alla presenza di 100 scienziati di 40 Paesi" come si legge in un articolo dell'ANSA ("Nucleare: Wilson, su Fukushima c'è tanta disinformazione" http://is.gd/uDaxx7). Il professor Wilson dice che: "Ci sottoponiamo senza alcuna preoccupazione, abitualmente, a una Tac toracica o addominale, senza sapere che le radiazioni assorbite, per un singolo esame, sono maggiori di quelle che potremmo ricevere soggiornando, in questo periodo, una settimana a Fukushima". L'ANSA riporta anche il parere di Franco Buonaguro, dell'Istituto nazionale dei tumori "Pascale" di Napoli che aggiunge: "La Tac non ci fa paura, perche' ci viene prescritta dal medico ma quanti pazienti sanno che, in termini di radiazioni assorbite, equivale a ben 100 radiografie tradizionali? Pochi, credo". E di disinformazione, su Fukushima e sulle radiazioni che ha sparso per il mondo (in primis ovviamente sul Giappone) ce ne è davvero tanta. Per questo è interessante ascoltare chi, di questa "disinformazione" è vittima, e ne paga le conseguenze in prima persona, cioè il popolo giapponese. A partire dai "bambini di Fukushima" i cui genitori, forse non così ottimisti sulla "normalità" delle radiazioni, sono sconvolti per il fatto che "Il Giappone nasconde i risultati dei test alla tiroide dei bambini" (http://is.gd/XG3Eyv). Ma anche i giornalisti e blogger, che dovrebbero essere culturalmente "addestrati" a separare il grano dalla pula (almeno in privato e per interessi personali, come per salvarsi ad esempio la vita) rimangono basiti di fronte ai "due volti dell'informazione" come scrive, in un post dal titolo omonimo, Naoko Okada da Kyoto per XL (http://is.gd/CMImGm). Scrive Naoko Okada: "(...) effettivamente, c'è qualcosa che non quadra negli annunci del governo e della Tepco, visto che tuttora le sostanze radioattive continuano a essere rivelate ovunque anziché diminuire. (...) Uno dei ruoli importanti dei mass media deve essere quello di fornire informazioni, anche dai diversi punti di vista, perché la gente possa confrontare le notizie e giudicare con la propria testa. (...) anziché parlare di cosa ha fatto oggi la squadra di calcio femminile che ha vinto il mondiale un mese fa. La previsione della diffusione delle sostanze radioattive deve essere trasmessa ogni giorno all'interno del meteo. È talmente ridicola questa differenza di tono tra i due mondi dell'informazione, e su ciò che ci vogliono far credere, che spesso mi inquieta". Ma il fatto che "la qualità" delle radiazioni prodotte da un incidente atomico siano paragonate ad un "esame medico", sconcerta molti osservatori ed esperti. Paolo Scampa, presidente dell'AIPRI (Association Internationale pour la Protection contre les Rayons Ionisants) scriveva in un post intitolato emblematicamente "Le incognite radiologiche" (era il 24 marzo 2011, proprio a pochi giorni dal terremoto-tsunami): "Nessuno quantifica le nanoparticelle volatili di plutonio, di americio ecc., nessuno ne precisa la dimensione, nessuno ne contempla la distribuzione per metro cubo di atmosfera, nessuno ne quantifica i volumi giornalieri incorporati dagli esseri umani, nessuno rileva l'incommensurabile radiotossicità, ossia morte per tumore indotto, di una particella di Pu239 di un micrometro di diametro celata dietro una ridicola radioattività apparente. Silenzio tombale su un quesito alquanto fondamentale per la radioprotezione delle genti: quante particelle di un micrometro di Pu239 ci sono per metro cubo d'aria ? Quante tonnellate di scorie radioattive sono state esplose sulle 2800 presenti nelle piscine?" (http://is.gd/fNxYbx). Sempre il dottor Scampa in un altro post ("Gli eco-terroristi atomici" http://is.gd/7BOuvK) metteva di fronte ad un semplice foglio di carta "gli esperti" quelli che cioè "giocano" con i calcoli della "radioprotezione interna" (quelli che dicono, come scrive Scampa: "vi state contaminando immancabilmente ma non presenta nessun pericolo per la salute"). La "sfida dell'AIPRI" è infatti questa: "Prima di chiedere il loro sviante parere sulla situazione radiologica mondiale, metteteli davanti un foglio e chiedete loro di ricomporre un calcolo di dose interna. Metteteli davanti un foglio per calcolare la natura e la quantità di radiolementi già fuoriusciti da Fukushima e chiedete loro di incrociarli colle loro stesse false e minorate tavole di radioprotezione interna. Non sanno niente. Non hanno la minima cognizione della realtà dell'avvenuta contaminazione atomica".

Jessica Montani

Fonte: http://www.mainfatti.it

Tumore al seno: si potra' scoprire senza radiazioni

Nuovo tipo di scanner sviluppato da scienziati israeliani

(Archivio) (Archivio)

ROMA - Un nuovo tipo di scanner che individua meglio di una mammografia il cancro al seno: senza bisogno di radiazioni, utilizzando soltanto raggi infrarossi ed energia termica.

Lo hanno sviluppato alcuni scienziati israeliani dell'istituto Real Imaging, ottenendo risultati piu' che confortanti dalla sperimentazione su 2500 pazienti: la tecnologia e' risultata essere efficace nel 92 per cento dei casi, rispetto all' 80 per cento della mammografia tradizionale per la quale si utilizzano i raggi-X.

Gli studiosi hanno scoperto che le donne con un tumore al seno producono segnali diversi sulla superficie della pelle, che vengono rilevati dalla macchina senza entrare in contatto con la mammella.

Il dispositivo è anche destinato ad ottenere un "sigillo ufficiale" di approvazione da parte dell'Unione europea entro fine anno: cio' permettera' l'utilizzo nei principali ospedali di Londra, Barcellona e Parigi.

Nel frattempo Due ricchi uomini d'affari britannici, David e Simon Reuben, hanno investito 11 milioni di sterline nel progetto, dopo aver scoperto che una loro familiare ha sviluppato un cancro al seno.

(ANSA).


Apophis, i cinesi vogliono deviare l'asteroide con una vela solare

Andrebbe a schiantarsi con una velocità d’impatto di 90 chilometri al secondo per spostarne l'orbita

Ricostruzione computerizzata di Apophis
Ricostruzione computerizzata di Apophis
MILANO - Dopo americani e russi arrivano, e c’era da aspettarselo, anche i cinesi. Tutti sono intenzionati a trovare un modo per evitare che l’asteroide Apophis si scontri con la Terra il 13 aprile 2036. La certezza che accada per fortuna non c’è. Ma su una certa probabilità che ciò possa avvenire gli astronomi discutono. E questo è il motivo per cui da quando è stato scoperto nel 2004 si cercano di inventare soluzioni per scongiurare il pericolo che sarebbe molto serio.

MINACCIA - Il corpo celeste ha infatti un diametro di duecento metri (altre valutazioni dicono 350 metri) e si muove alla velocità di 20 chilometri al secondo per cui l’impatto libererebbe un’energia spaventosa. Si pensi che l’asteroide o la cometa caduta a Tunguska nel 1908 distrusse 80 milioni di alberi lasciando traccia su 2.150 chilometri quadrati nella disabitata Siberia. E aveva solo 30 metri di diametro.

IPOTESI - Americani (e ci lavora persino il Pentagono) e russi stanno esaminando varie ipotesi, ma quella che sta emergendo con maggior interesse punta alla costruzione di una sonda spaziale capace di avvicinarsi ad Apophis facendogli in qualche modo cambiare rotta. Gli americani immaginano un veicolo il quale senza nemmeno sfiorare il corpo celeste ne influenza il cammino grazie all’effetto generato dalla sua massa. I russi invece pensano a una sonda che approda in superficie e azionando i suoi propulsori ne devia la traiettoria.

CINESI - I cinesi dell’Università di Tsinghua a Pechino studiano qualcosa di più sofisticato, anche se l’obiettivo rimane sempre quello di modificare il percorso evitando che incroci la Terra. In un articolo un gruppo di astronomi guidati dal professor Shengping Gong propone un veicolo spaziale dotato di una vela solare. Questa, spinta dalla pressione della radiazione dell’astro su un’orbita retrograda rispetto a quella di Apophis, andrebbe alla fine a schiantarsi su di esso con una velocità d’impatto di 90 chilometri al secondo; quanto basta per provocare appunto uno spostamento anche se la sonda è di piccole dimensioni. Il pericolo aguzza l’ingegno. E se anche Apophis poi cambiasse strada naturalmente, come è prevedibile, quello che si è imparato sarebbe utile per affrontare altre minacce analoghe. Sono centinaia gli asteroidi che incrociano l’orbita della Terra e qualcuno in futuro potrebbe diventare rischioso.

Giovanni Caprara
23 agosto 2011

Fonte: http://www.corriere.it

La cometa Garrad visibile vicino M71 con il binocolo



E' visibile in questi giorni nelle vicinanze della costellazione Freccia o Sagitta, provare per credere. Per vederla basta un binocolo e un cielo buio.

Cieli sereni

Oliviero Mannucci