Statistiche

Thursday, September 29, 2011

Astronomia: Messenger rileva nuovi segreti su Mercurio

di

Era dal 1975 che il pianeta più piccolo del Sistema solare non era osservato da una navicella spaziale. A quei tempi fu la Mariner 10 a fornire numerose indicazioni riguardanti un solo emisfero del piccolo pianeta. A distanza di oltre 30 anni la navicella spaziale MESSENGER è entrata in orbita intorno a Mercurio il 18 Marzo 2011, e sta fornendo una quantità notevole di informazioni sul pianeta più vicino al Sole. Non mancano le sorprese, rilevate in questi 3 lunghi mesi di osservazioni, equivalenti ad un anno per Mercurio. Sono infatti da poco disponibili migliaia di immagini riguardanti le principali caratteristiche del pianeta. Misure sulla sua composizione chimica stanno infatti fornendo importantissimi indizi sull’origine del corpo e sulla sua storia geologica, mentre le mappe topografiche del pianeta e le informazioni sul suo campo magnetico stanno rivelando indizi sui suoi processi interni. Gli scienziati hanno scoperto che la sua magnetosfera è ricca di particelle energetiche, causate dall’interazione continua del campo magnetico con il vento solare. Questa settimana MESSENGER ha completato il passaggio al perielio. Tra le caratteristiche più affascinanti viste dalla navicella spaziale ci sono stati i brillanti depositi irregolari su alcuni crateri. Le nuove immagini infatti, che hanno sostituito quelle a vecchia risoluzione, hanno dimostrato che le grandi pianure dell’emisfero Nord sono state modellate da grandi colate laviche confermando così l’esistenza passata di attivita’ vulcanica molto intensa. Astronomi, astrofisici e planetologi inoltre saranno costretti a rivedere completamente alcune teorie sul pianeta. I dati mostrano che la composizione della superficie di Mercurio è diversa da quella degli altri pianeti “terrestri”, composti da materiali rocciosi, con una percentuale molto piu’ alta di zolfo. Molte delle idee ottenute in precedenza sono state messe da parte quindi grazie alle nuove osservazioni. La missione durerà almeno altri tre anni, in attesa che il pianeta più interno del nostro sistema solare possa fornire altri suoi segreti.

Fonte: http://www.meteoweb.eu

No comments:

Post a Comment

Note: Only a member of this blog may post a comment.