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Sunday, November 13, 2011

E' DI MONTECATINI ( PISTOIA) L'UOMO CHE INSEGNA AGLI ASTRONAUTI COME STARE NELLO SPAZIO

Da Montecatini a Colonia, le stelle nel cuore

Massimiliano Signori ha lasciato l’Italia per poter lavorare nella ricerca aerospaziale

La Stazione Spaziale Internazionale con lo shuttle Endeavour (Ansa)
La Stazione Spaziale Internazionale con lo shuttle Endeavour (Ansa)

Montecatini, 11 novembre 2011 - Insegna agli astronauti a volare. A vivere nello spazio come se sfaccendassero in cucina o lavorassero in ufficio o ancora si lavassero in bagno, tanti chilometri più sotto, sulla Terra. "Imparano ad arrangiarsi come elettricisti, idraulici o muratori a gravità zero, perchè lassù sono soli e devono essere autosufficienti, in grado di risolvere qualsiasi emergenza, soprattutto quelle che quaggiù sembrano le più banali". Massimiliano Signori dipendente dell’azienda belga Space Application Services, nato a Montecatini 38 anni fa, da tre lavora a Colonia, Germania, in un centro di ricerca e addestramento dell’Esa, l’agenzia spaziale europea. Un po’ come accaduto a Margherita Hack, diventata astrofisica per genio e per caso, dopo il liceo scientifico a Montecatini si è laureato a pieni voti in ingegneria aereospaziale a Pisa, senza sapere dove il vento delle stelle lo avrebbe portato. E’ soddisfatto, anzi entusiasta e orgoglioso del proprio lavoro, professione d’assoluta eccellenza tecnologica. Assieme all’istruttore vero e proprio, lui svela agli astronauti di tutto il mondo i segreti del modulo europeo della stazione spaziale.


"Il moduloColumbus — specifica — è uno dei laboratori della stazione orbitante internazionale, quello realizzato da aziende europee tra cui alcune italiane con il contributo dell’agenzia spaziale italiana. Mi occupo — spiega paziente — di ricreare per gli astronauti allievi le condizioni e le problematiche che potrebbero trovare a bordo del Columbus. Per farlo ho creato un simulatore copia fedele del modulo spaziale che ospita laboratori medici, biologici e altr o per le ricerche. Gli astronauti, grazie alle lezioni che l’istruttore prepara con me, impara no ciò che serve per lavorare e sopravvivere nello spazio".


Con lui si sono già esercitate decine di astronauti. "Anche Paolo Nespoli e Roberto Vittori, adesso ci sono Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano, che ha una missione assegnata per il 2013". Nostalgia dell’Italia? Non mi manca di certo lo sfruttamento delle idee e del lavoro. La mia vita adesso è qui, la mia fidanzata Elisabetta ha lasciato Borgo a Buggiano e mi ha raggiunto a Colonia, ora studia tedesco e si guarda intorno per un lavoro. E ho portato la batteria, così il fine settimana vado a suonare con gli amici. Torno a Montecatini due o tre volte l’anno. La cosa di cui ho più nostalgia è dormire con le finestre aperte da aprile a ottobre, come facevo da bambino, qui è un freddo cane...".


Più che un cervello in fuga, l’addestratore di cosmonauti quando è stato il momento non ha avuto dubbi a scegliere. Da una parte rimanere a Pisa a lavorare in una società specializzata in propulsori per satelliti, orizzonti limitati di carriera e problemi i più vari. Dall’altra, confrontarsi con una realtà europea più gratificante sotto ogni punto di vista: «Il mio stipendio è di 3mila e 200 euro per 40 ore settimanali".


Lui insegna, loro — americani, russi, orientali, italiani — imparano. Lui rappresenta un tassello fondamentale del programma d’addestramento che dura 3 o 4 anni. Ma loro, gli astronauti, poi volano a orbitare lassù, razza eletta di uomini assolti dalla zavorra del peso, ultimi cavalieri del buio profondo. Mentre l’ex studente di Montecatini rimane a terra. "Non mi sento con le ali tarpate. Invidia per chi indossa tuta e casco a sfidare l’emozione dell’ignoto? No, sono sincero — replica con un tuffo nella modestia —. E’ un mestiere troppo difficile, la selezione è spietata, si pretendono requisiti eccezionali, gli aspiranti sono quasi tutti piloti militari. Qui lavoro tranquillo, sto bene, non mi mancano concrete possibilità di crescita professionale". A Houston, ad esempio, o a Bruxelles.


Ma talvolta Massimiliano Signori si mette con il naso all’insù e ricorda il sogno che faceva da piccino: schizzare oltre le nuvole a bordo di una navicella. Diventare astronauta. "Proprio l’altra sera — sorride al telefono dalla Germania — per la prima volta in tre anni, dall’ufficio mi sono accorto che in cielo splendeva la luna piena. L’ho osservata a lungo, mi ha fatto un effetto strano...".

Fonte: http://www.lanazione.it

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