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Tuesday, November 22, 2011

Fukushima: Ma l’incubo nucleare non è ancora passato

Mentre l'economia giapponese riassapora il gusto della ripresa, ancorchè precaria, la popolazione continua a vivere nell'incubo delle conseguenze dello tsunami dell'11 marzo. Una ricerca dell'università di Nagoya ha rivelato che la radioattività emessa dall'impianto nucleare di Fukushima ha contaminato un'area del Giappone più vasta del previsto, fino a 500 chilometri di distanza dalla centrale danneggiata. Una combinazione di dati metereologici e misurazioni di radioattività dimostrerebbe che radioisotopi di cesio, tellurio e iodio hanno raggiunto anche l'isola di Hokkaido. Il responsabile della ricerca, Tetsuzo Yasunari, ha chiesto al governo di effettuare nuovi test in tutto il Paese e ha avvertito che in base ai dati scientifici ci sono luoghi dove le radiazioni restano molto alte. Gli eccessi di materiale radioattivo stanno mettendo in ginocchio agricoltura e pesca. Tokyo, dopo molte resistenze, ha infine dovuto mettere al bando l'intera produzione di riso della prefettura di Fukushima.
Il primo studio internazionale sulla contaminazione dell'11 marzo, pochi giorni fa, ha rivelato la presenza di cesio 137 sui terreni di 46 regioni giapponesi. Nella zona di Fukushima i livelli sarebbero otto volte superiori ai limiti di sicurezza, poco oltre la soglia nelle altre aree. I ricercatori internazionali sostengono che «la produzione di cibo nelle regioni più colpite è gravemente compromessa». Per il Giappone, l'ennesima catastrofe. (gp.v.)

Fonte: http://www.repubblica.it

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