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Thursday, February 23, 2012

La vita aliena e il materiale genetico

Da cosa sarebbe composto un essere alieno? Su cosa sarebbe basata una forma di vita proveniente da un altro mondo? Gli astrobiologi non sono certi che la vita aliena sia basata sul carbonio, come la nostra. Gli esperimenti si stanno attualmente concentrando sulla costruzione di forme alternative di codici genetici e di come questi codici potrebbe evolversi. Dawkins, biologo, ha affermato che il 99 per cento degli esseri viventi che esistevano oggi non esistono pù. Secondo Krauss, fisico e astronomo ex direttore del dipartimento di fisica della Case Western Reserve University, le leggi della fisica e della chimica potrebbe favorire vita basata sul carbonio simile umana.
Stando al parere di Dawkins, è possibile che la vita potrebbe esistere in forme diverse, purché abbia un codice-sistema di trasporto proprio come il DNA, o qualcosa che lo riproduca molto fedelmente. Il biochimico John Chaput ha creato quello che lui chiama TNA, una versione alternativa del DNA. Ha pubblicato la prima prova che la TNA può subire l'evoluzione darwiniana nel mese di gennaio. Chaput accetta di Dawkins la necessità che il materiale genetico per la vita può esistere in forme diverse, proprio come il DNA e RNA. Codici alternativi sono stati sviluppati dalla NASA. L'agenzia spaziale ha affermato che gli scienziati hanno cercato di sostituire il fosforoarsenico di batteri nel DNA. Tuttavia, non hanno mai presentato prove sufficienti che forme di vita alternative realmente esistono, secondo chimico Steve Benner. Tutto ciò, perchè, il mondo materiale ci porta a pensare alla biologia della vita, a essere viventi che necessariamente devono avere un corpo biologico. E se così non fosse? Se gli alieni sfruttassero piani di esistenza più sottili che hanno a che vedere con tutt'altro che la materia? Il limite della scienza è voler misurare tutto, è purtroppo confinato nel misurabile e nel ripetibile, e se qualcosa va al di fuori della sua portata semplicemente non esiste o non è possibile. Non ci dimentichiamo mai che la comunità scientifica è fatta da uomini, e solo perchè determintati uomini (per la maggior parte sciettici a priori) non sanno 'misurare' un determinato fenomeno non voglia dire che non esiste. Tanto di cappello al lavoro degli scienziati, ma a volte peccano di presunzione, e non si accorgono che i loro metodi sono intrappolati in quelle che sono, inevitabilmente, le limitazioni della materia. Logicamente questa è solo una personale, strampalata teoria....

Fonte: http://www.zazoom.it

PICCOLA STORIA DALL'ANTICA SAGGEZZA VEDICA

Una rana nasce in un pozzo e vi vive da sempre, non ha mai visto il mondo fuori dal pozzo, un giorno però arriva un altra rana, che aveva viaggiato in lungo e in largo tutto il mondo. Ciao! - saluta la rana nel pozzo - Lo sai che fuori di qui io ho visto un grande specchio d'acqua, gli umani lo chiamano Oceano Atlantico, ed è veramente molto vasto - allora la rana del pozzo domandò - Quanto è grande 5 o 6 volte questo pozzo? - l'altra rana rispose - No, molto ma molto di più - - Ma dai, quanto è dieci volte questo pozzo? - disse la rana del pozzo - No, molto di più - disse l'altra rana. Come poteva capire la vastità dell'Oceano Atlantico una piccola rana che aveva vissuto tutta la sua vita in un piccolo pozzo?!

Questa storia ci fa capire, che quella che viene definita "scienza", spesso attraverso l'inculcamento del cosidetto "metodo scientifico", basato sull'osservazione della realtà con sensi imperfetti e limitati, si comporta come la rana nel pozzo. Chi professa codesto " metodo scientifico" che scientifico non è, perchè soggetto all'errore e ai limiti mentali della propria epoca, ragiona come la rana nel pozzo, misura quello che non conosce partendo da solo quello che conosce, senza considerare che la realtà potrebbe essere assai diversa. La presunzione di certi scienziati, che sentenziano su questo e su quello, è come il ragliare di certi asini... I-O, I-O, sò tutto I-O.


Oliviero Mannucci

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