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Saturday, May 12, 2012

Uomo su Marte: test nelle grotte alpine

Ricercatori dell'Austrian Space Forum hanno testato alcune tecnologie che verranno utilizzate con le opportune modifiche attorno al 2030, data prevista -crisi permettendo- per le prime missioni umane su Marte.

-Andrea Centini – 2 Maggio 2012 – “In questi tre giorni abbiamo appreso una quantità infinita di preziose informazioni”. E' il commento di Gernot Groemer, ingegnere capo del progetto di ricerca dell'Austrian Space Forum, in merito alla spedizione scientifica tenutasi nelle grotte alpine ghiacciate della regione Dachstein, nei pressi di Salisburgo (Austria). I ricercatori hanno scelto queste “grotte di ghiaccio” poiché su Marte siffatte strutture geologiche sarebbero una preziosa fonte di temperature costanti e di protezione dai dannosissimi raggi cosmici per eventuali microbi.

Il nutrito team di Groemer, che ha soprannominato il luogo dei test “parco scientifico”, ha effettuato esperimenti sulla tecnologia di una innovativa tuta spaziale, mentre altri gruppi si sono concentrati su telecamere tridimensionali, radar, veicoli rover e soprattutto su sistemi di collaudo e comunicazione totalmente sterili. Uno degli scopi principali delle future missioni marziane sarà indubbiamente rivolto alla ricerca della vita: “Dovremo essere totalmente sicuri -spiega Groemer- che una volta su Marte il materiale di supporto sia totalmente privo di 'clandestini microscopici' giunti dalla Terra insieme a noi”.

I risultati della spedizione, durata tre giorni, saranno lungamente analizzati in laboratorio prima della partenza per una nuova missione su larga scala prevista per Febbraio 2013, nel deserto del Sahara settentrionale. I ricercatori contano di avere pronta entro 15 anni la tecnologia finale adatta alla “conquista di Marte”, ad oggi prevista tra circa 20, massimo 30 anni.

Nonostante i recenti tagli previsti dall'amministrazione Obama per le missioni marziane della Nasa a breve termine, il programma Aurora dell'Agenzia Spaziale Europea procederà comunque anche senza il supporto americano: “Possiamo fare ExoMars anche senza la Nasa -ha spiegato il direttore generale dell'Esa Jean-Jacques Dordain- ma per riuscirci dobbiamo sviluppare un lander assieme alla Russia, con cui siamo già in trattativa per la fornitura di due lanciatori che inizialmente dovevano essere progettati dalla Nasa”.

ExoMars è una delle missioni di base (senza equipaggio e basata su rover) del Programma Aurora, che punta attorno al 2030 alla prima missione umana sul Pianeta rosso. In un contesto di crisi economica internazionale, tuttavia, trovare i fondi per un progetto dai costi biblici come questo non sarà semplice. In molti sperano anche nella generosità dei nuovi ricchissimi del Web, come Larry Page e Eric Schmidt (rispettivamente CEO e presidente di Google) che assieme al regista di Avatar James Cameron nei prossimi anni avvieranno missioni spaziali a caccia di “minerali preziosi” su alcuni asteroidi.

Fonte: http://www.articolotre.com

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