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Friday, July 27, 2012

Strutture aliene sulla terra Russa e Rottami Ufo

Possibili strutture aliene scoperte in Siberia - Un team di russo scienziati cerca di risolvere il mistero delle cupole metalliche della "Valle della Morte" - Rottami Ufo o sistema di difesa alieno?

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La Repubblica di Yakutia (conosciuta anche come Jakutia o Sakha), si trova nella Russia nord-orientale (Siberia), a sud della tundra artica in Russia ed è conosciuta come il luogo abitato più freddo del pianeta Terra. E' qui che si trova la taiga siberiana, un vasto tratto di foresta di conifere prevalentemente arido, completamente incontaminato e inesplorato come la giungla amazzonica, e che si estende su un territorio disabitato per più di 100.000 kmq nella parte occidentale della Yakutia.

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Privo di qualsiasi tipo di strada, il territorio è in gran parte coperto da una fitta foresta, con numerosi alberi sradicati, vaste paludi e consistenti sciami di zanzare. Praticamente, lo scenario ideale per l'ambientazione di miti e leggende su strane creature e fatti misteriosi.

chuchuna2.jpgE' proprio in queste terre che, secondo i racconti locali, dimorerebbe il Chuchuna, la creatura umanoide conosciuta anche come Yeti o Big Foot. Ma c'è un mistero più affascinante che avvolge la Valle della Morte. Nei pressi del bacino superiore del fiume Viliuy, c'è una zona difficile da reggiungere che porta i segni di un tremendo cataclisma avvenuto circa 800 anni fa e che ha sradicato l'intera foresta e sparso frammenti di roccia per centinai di chilometri quadrati.

Secondo i racconti degli abitanti locali, l'intera area sarebbe piena di strane e innaturali strutture metalliche a forma di cupola, situate in profondità nel permafrost e rilevabili in superficie a causa per il loro colore in contrasto con le vegetazione locale. Il nome antico di questa zona è "Uliuiu Cherkechekh", che si traduce, appunto, come "Valle della Morte", perchè per gli abitanti del luogo, chi si avventura questa zona, difficilmente ne può uscire vivo.

I cacciatori nomadi solitari hanno descritto queste cupole come delle grandi "case di ferro" (kheldyu) impiantate nel terreno perennemente ghiacciato. Sembra siano fatte di un metallo simile al rame nell'aspetto ma, a differenza del rame, non può essere scalfito o danneggiato. Nessuno è mai stato in grado di tagliare anche un frammento. Alcune di queste caldaie - la forma ricorderebbe quella di una pentola capovolta - hanno un'apertura sulla parte superiore, con una scala a chiocciola che conduce fino a una galleria circolare con numerose "camere metalliche". Nonostante i 40 gradi esterni, i cacciatori affermano che gli interni risultano essere piacevolmente caldi.

Gli anziani del luogo non conoscono l'origine di queste strutture misteriose che chiamano "olgius". I racconto mitici fanno risalire la loro costruzione ai demoni della taiga, Niurgun Bootur e Tong Duurai. Inoltre, sanno molto bene quanto siano pericolosi per l'uomo questi oggetti. Infatti, si racconta degli effetti che le caldaie hanno sulla vegetazione vicina e delle reazioni fisiche delle persone che si sono avvicinati troppo e per troppo tempo. In passato, c'erano uomini audaci tra i cacciatori locali che avrebbero dormito in queste stanze utilizzandole come rifugio per la notte. Costoro hanno contratto una malattia sconosciuta, e coloro che vi avevano trascorso diverse notti di fila, presto morirono. Per questo motivo, gli anziani delle tribù locali hanno dichiarato queste zone maledette, e quindi proibite.

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Storie recenti

Esistono anche storie recenti di viaggiatori che si sono imbattuti nelle cupole della Valle della Morte. In tempi antichi, la zona faceva parte di un percorso nomade utilizzato dal popolo Evenk, che partiva da Bodaybo fino ad arrivare sulla costa del Mare di Laptev e la storia delle "cupole maledette" era conosciuto solo dalla popolazione locale.

La prima testimonianza indiretta risale al 1853. Richard Maack, - noto esploratore, antropologo e geografo russo, famoso per essere stato uno dei primi ad esplorare la lontana Russia orientale e la Siberia - scrive nei suoi resoconti: "A Suntar - un insediamento Yakut - mi è stato detto che nel corso superiore del fiume Viliuy si trova un enorme cupola di metallo affondata nel terreno. [...] La sua dimensione è sconosciuta in quanto è visibile solo il cerchio sopra il terreno". La stessa cosa la affermerà nel 1989 D. Arkhipov, antropologo esperto delle cultura Yakut: "Tra la popolazione del bacino Viliuy esiste una leggenda che risale ai tempi antichi e che narra dell'esistenza, nella parte alta di quel fiume, di enorme cupole di bronzo o olguis".

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Nel 1936, lungo il fiume Olguidakh ("luogo del calderone"), un geologo incaricato dagli anziani indigeni si imbatté in quello che aveva tutta l'area di essere una enorme cupola di metallo liscio, di colore rossastro, sporgente dal suolo e con un bordo talmente affilato da "tagliare le unghie". Le pareti dell'oggetto erano circa due centimetri di spessore e, secondo la relazione ufficiale, era possibile vedere l'interno della cupola attraverso un foro sulla parte posteriore.

Nel 1979 una spedizione archeologica da Yakutsk cercò di individuare il luogo descritto del geologo, ma i mutamenti del territorio e della vegetazione avvenuti in più di quarant'anni non consentirono scoprire l'oggetto misterioso. Va detto che in quella località, dicono i locali, si può passare a 3 metri da qualcosa senza nemmeno notarla.

Tra i resoconti più accurati, cè quello di Mikhail Korecky da Vladivostok, il quale nel 1996 inviò una lettera al quotidiano Trud dove affermava di essere stato nella Valle della Morte ben tre volte. La prima fu nel 1933, quando aveva 10 anni; la seconda nel 1937 e infine nel 1947 con alcuni amici. Korecky afferma di aver individuato sette cupole tra i 6 e i 9 metri di diametro. La vegetazione attorno alle cupole era visibilmente più rigogliosa rispetto alle piante circostanti, con gigantesche foglie di farfaraccio e steli lunghi quanto la statura di un uomo.

Nell'ultima visita alle cupole, Korecky e si suoi amici trascorsero la notte in una di esse. Benchè quella notte non successe nulla di particolare, nei giorni a seguire, uno dei suoi compagni si trovò a perdere quasi tutti i capelli, mentre Korecky sviluppo due piccole pustole sulla guancia che non si sono mai più rimarginate. Di seguito, alcuni brano tratti dai resoconti di Koretsky:

Nel 1971, un vecchio cacciatore evenki, affermò di aver trovato una "tana di ferro" nel terreno, dentro la quale aveva notato i corpi di strani esseri con un occhio solo, vestiti con una sorta di "costume di ferro". Benchè si fosse reso disponibile ad accompagnare chiunque a visitare il misterioso sito, nessuna delle autorità volle credere al suo racconto.

Strani fenomeni nella "Valle della Morte"

Le leggende Yakuy sulla Valle della Morte contengono molti riferimenti a esplosioni, trombe d'aria e sfere di fuoco fiammeggianti che volteggiano in aria. E tutti questi fenomeni, in un modo o nell'altro, sono connessi con le misteriose strutture di metallo che si trovano nella valle. Si narra che, all'inizio del secolo scorso, fu vista una sfera di fuoco incandescente emergere dal foro principale di una delle cupole e salire verso l'alto sotto forma di una sottile colonna di fuoco. Il fenomeno fu accompagnato da un boato sordo, simile al suono registrato durante le esplosioni nucleari. Dopo aver raggiunto una notevole altezza, la sfera incandescente volò cia, lasciando dietro di sè una lunga "scia di fumo e fuoco".

meteorite,ufo,alieni,extraterrestri,tunguska,siberiaGli ufologi russi hanno proposto due teorie sulle cupole della Valle della Morte. Secondo la prima ipotesi, le cupole potrebbero essere i rottami di un'antica astronave distrutta in un incidente o in una battaglia aerea. La seconda ipotesi, avanzata dal ricercatore russo Valery Uvarov, afferma che le misteriose cupole della Siberia non sono altro che un' arma costruita in antichità dagli extraterrestri per proteggere il nostro pianeta da eventuali pericoli esterni, tipo meteoriti o alieni ostili. Il sistema di difesa, composto da numerose cupole interrate, sarebbe collegato ad una centrale elettrica costruita nelle profondità del suolo e capace di operare automaticamente, proteggendo la Terra da minacce esterne.

Uvarov è convinto che il sistema di difesa extraterrestre sia entrato in funzione tra volte negli ultimi cento anni: nel 1908 abbattendo il famoso meteorite di Tunguska; nel 1984 distruggendo il meteorite Chulym - penetrato nell’atmosfera fino all’altezza di circa 100 Km, ripetendo esattamente la traiettoria del meteorite della Tunguska ed è esploso con un fascio di scintille sopra il fiume Chulym - e, più recentemente, il meteorite Vitim nel 2002. Oggi, avendo riscontrato un significativo aumento dei livelli di radiazione nella zona e il progressivo abbandono dei boschi della fauna selvatica, il ricercatore russo ha l'impressione che il sistema si stia preparando a scongiurare una nuova minaccia imminente.

Una nuova spedizione confermerebbe l'esistenza delle cupole

Un team di scienziati russi e ricercatori si è tornato dalla "Valle della Morte" in Siberia affermando di aver trovato la prova di almeno cinque delle cupole leggendarie. Lo scienziato a capo del team, Michale Visok, ha dichiarato in una intervista rilasciata ad un giornale russo: "Siamo andati nella Valle della Morte per indagare e capire se le cupole metalliche raccontate da tante testimonianze esitono per davvero. Effettivamente, abbiamo trovato cinque oggetti metallici sepolti nelle paludi".

Visok ha segnalato le seguenti caratteristiche degli oggetti:

1) Ciascun oggetto è immerso in una piccola pozza paludosa della profondità di 2-3 metri; 2) Gli oggetti sono decisamente di metallo; 3) La parte superiore degli oggetti è molto liscia al tatto, ma ci sono sporgenze molto affilate ai bordi esterni; 4) Due membri del team si sono ammalati gravemente durante l'esplorazione; 5) Il team di ricerca è composto d 3 geologi, 1 astrofisico, 1 ingegnere e 3 assistenti di ricerca.

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Alla domanda su cosa il team pensa di aver scoperto e se potrebbe trattarsi di qualcosa costruita da Antichi Astronauti, Visok si è rifiutato di commentare. "C'è sicuramente qualcosa di strano là fuori, non abbiamo idea di cosa sono o per cosa siano stati utilizzati", si è limitato a dire lo scienziato russo.

Visok e il suo team hanno in programma un'altra spedizione nelle prossime settimane, prima dell'arrivo della stagione fredda che renderà il viaggio impossibile per il resto dell'anno. Egli spera di recuperare un campione dagli oggetti metallici utilizzando una punta di diamante, ma si è detto molto cauto sulla possibilità di scalfire questi oggetti, qualsiasi cosa essi siano.

Fonte: http://scienceray.com

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