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Sunday, June 23, 2013

I reati ambientali siano classificati come crimini contro l’umanità

A chiederlo è la SEJF in un convegno internazionale su Ambiente e Salute svoltosi a Venezia

 

Si è svolto nella giornata di ieri a Venezia un convegno internazionale su Ambiente e Salute, organizzato dalla Supranational Environmetal Justice Foundation.
La Fondazione è attiva a livello internazionale in vista dell'obiettivo di estendere le competenze della Corte Penale Internazionale dell'Aja ai più gravi reati ambientali, denominati come ecocidi, in maniera da poterli giudicare al rango di veri e propri crimini contro l'umanità, e di istituire un Tribunale Penale Europeo dell'Ambiente per rendere omogeneo il contrasto dei crimini e l'applicazione delle pene sul territorio europeo, rendendo inoltre effettiva l'applicazione delle sanzioni.
Durante il convegno sono state illustrate 12 storie di disastri ambientali esemplificative delle gravi criticità che derivano all'ambiente e alla salute da una attività umana irresponsabile e disattenta alle esigenze di conservazione dell'ecosistema e degli habitat naturali.
Eccoli i 12 esempi di ecocidio evidenziati dalla SEJF:
1. L'incidente nucleare di Chernobyl del 26 aprile 1986: 65 morti immediate ed oltre 4.000 decessi per tumore nel corso degli anni successivi.
2. Il disastro nucleare di Fukushima dell'11 marzo 2011 che ha portato allo sgombero dall'area contaminata di oltre 110mila persone.
3. L'attività di sfruttamento delle sabbie bituminose ai piedi delle Montagne Rocciose canadesi che ha distrutto un'area grande quanto la Florida.
4. L'attività di estrazione petrolifera presso il delta del Niger che ha determinato danni irreversibili all'ecosistema e alle popolazioni locali.
5. Lo sfruttamento indiscriminato delle foreste pluviali indonesiane che mette a rischio l'esistenza stessa delle foreste e di molte specie animali stanziali.
6. Il disastro della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon verificatosi nel Golfo del Messico il 20 aprile 2010, che ha portò al versamento in mare di una grande quantità di petrolio, cagionando la morte di 11 persone e un grave danno ambientale lungo le coste della Louisiana.
7. L'onda di cianuro di 50 Km di larghezza che il 31 gennaio 2000, partendo da una miniera d'oro in Romania, ha inquinato due affluenti del Danubio, riversandosi infine in quest'ultimo e cagionando un danno ambientale di vaste proporzioni.
8. L'inquinamento di 2 milioni di ettari della foresta amazzonica cagionato dal versamento di reflui tossici nelle acque utilizzate dalla popolazioni locali, posto in essere dalla multinazionale petrolifera Chevron-Texaco.
9. L'incidente della superpetroliera Haven dell'aprile '91 che provocò la morte di 5 uomini dell'equipaggio, determinando lo sversamento nel Mar Ligure di 134mila tonnellate di petrolio.
10. L'avvelenamento della città indiana di Bhopal, causato dall'esplosione di una fabbrica di pesticidi della Union Carbide nel 1984: la nube tossica liberata, composta da 40 tonnellate di isocianato di metile, cagionò la morte di 3.787 persone e l'avvelenamento di altre decine di migliaia.
11. Il rischio per la salute degli abitanti di Abra Pampa, cittadina situata nel nord dell'Argentina, determinato dalla presenza di 30mila tonnellate di piombo, residuo delle lavorazioni effettuate presso un impianto chiuso negli anni '80.
12. L'innalzamento delle livello delle acque oceaniche cagionato dal forzato cambiamento climatico che spinge migliaia di persone alla migrazione dalle isole Maldive e Kiribati.

Riccardo Ricciardini

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