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Wednesday, January 22, 2014

La NASA mette il turbo ai voli sulla Luna

La NASA estende la cooperazione dello Stato e delle compagnie private nella sfera spaziale. Il 16 gennaio l’agenzia ha pubblicato una nuova proposta per la comunità imprenditoriale, quella riguardante lo studio dei sistemi di trasporto dei carichi e di atterraggio dolce sulla Luna.

Nell’ambito del relativo programma si prevede di realizzare sistemi di trasporto e di discesa destinati a far arrivare sulla Luna carichi di classe piccola e media (fino a 500 chilogrammi). I particolari del programma saranno comunicati durante la teleconferenza del 27 gennaio, alla quale possono partecipare tutti i rappresentanti interessati dell’industria spaziale.
Il programma di trasporto dei carichi e di atterraggio dolce sulla Luna (Lunar Cargo Transportation and Landing by Soft Touchdown, in breve: Lunar CATALYST,“Catalizzatore lunare”) sviluppa ulteriormente la ideologia dei due programmi già esistenti della NASA relativi al coinvolgimento delle compagnie private nella valorizzazione dello spazio. Alle medesime è stato assegnato il compito di trasportare carichi ed astronauti sulla Stazione spaziale internazionale. Adesso nel comunicato ufficiale è detto che “l’industria degli USA creerà per la NASA le possibilità di sviluppare nuove tecnologie sulla Luna”.
Lunar CATALYST propone a tutte le compagnie interessate di inviare alla NASA la domanda con la descrizione del loro futuro sistema di trasporto carichi sulla Luna, ossia dell’apparato di volo e di quello di discesa. Il nuovo sistema da studiare deve essere compatibile con i missili vettori disponibili sul mercato. Il peso dei carichilanciati è di 30-100 e 250-500 chilogrammi (classe piccola e media). A titolo diconfronto: il Lunokhod 2 russo pesava 836 chilogrammi e il rover lunare cinese Yutu (“Lepre di nefrite”) 140 chilogrammi.
Oltre alla descrizione tecnica del futuro sistema la domanda deve contenere l’informazione sulle possibilità di commercializzazione della relativa tecnologia, cioè una specie di business-plan per lo sviluppo del servizio di trasporto lunare in cui vanno incluse le future missioni e clienti, nonché un piano di sviluippo.
Il termine ultimo di presentazione delle domande è il 17 marzo. I risultati saranno annunciati in aprile. In base a questi risultati la NASA programma di stipulare alcuni contratti (Space Act Agreement). Il loro numero preciso sarà noto dopo la conclusione del concorso, ma non è da escludere che non sarà scelta nessuna delle stesse.
Il contratto non prevede devoluzioni finanziarie. In questo modo, la NASA è pronta solo ad “insegnare” senza sostenere spese materiali o, meglio, a concedere gratuitamente servizi abbastanza costosi. Nel testo dell’annuncio sono specificate le possibili forme di partecipazione dell’agenzia, ossia le consultazioni da parte degli specialisti della NASA basate sull’esperienza delle missioni lunari, la possibilità di usare gli stand di prova, la concessione in affitto di attrezzature e, infine, la messa a disposizione di quanto è stato elaborato nell’ambito del programma per la progettazione e le prove dell’apparato di discesa.
Per chi segue le notizie relative allo spazio è interessante non solo l’esito del concorso, ma anche le considerazioni dei suoi partecipanti riguardo la forma in cui si potrebbe ottenere il profitto dalla valorizzazione della Luna. Nel comunicato stampa la NASA ha posto l’accento sui compiti di ricerca scientifica e di ricognizione. Per l’esplorazione della Luna e per l’inventario graduale delle sue risorse ci vorranno spedizioni sistematiche al fine di trasportare sulla Terra i campioni del suolo lunare,la creazione di una rete di stazioni di osservazione, la messa a punto delle tecnologie promettenti. Insomma, potranno diventare clienti principali degli eventuali vincitori gli enti statali e di ricerca scientifica impegnati nei progetti spaziali. Ma visto che nella maggioranza dei casi i compiti relativi all’esplorazione della Luna provengono dal livello statale (una rara eccezione è il concorso Google XPrize), si tratta in effetti di una commessa pubblica.
Il numero dei potenziali committenti però è destinato a salire, se è vero che la “corsa lunare” salirà di giri e vi saranno coinvolti attivamente altri paesi. Affinchè ciò accada esistono tutte le premesse, del resto il programma è apparso in modo sorprendentemente rapido proprio dopo la discesa riuscita sulla Luna e dopo le prime settimane di funzionamento della “Lepre di nefrite” cinese. La Cina ha dimostrato di mirare seriamente alla Luna e di essere intenzionata a rispettare i termini previsti nel suo programma. Allora il ritardo nella “corsa lunare” potrebbe costare non solo il primato nella gara ma anche l’intero corpo celeste.
Sono potenzialmente interessati al programma Lunar CATALYST anche i partecipanti al concorso Google Lunar XPrize per il trasporto sulla Luna di una rover privata. Sipuò supporre con cautela che il nome di “catalizzatore” si giustificherà, in quanto molti, sia entusiasti spaziali che interi Stati, sono in questa o quella misura interessatialla valorizzazione della Luna. I business-plan, che vanno presentati come parte integrante della domanda, diventano quindi una previsione per il prossimo futuro. Per il futuro spaziale dell’umanità.

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