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Saturday, December 2, 2017

Prove generali per le future missioni su Luna e Marte

A Lanzarote una simulazione organizzata dall'Agenzia Spaziale Europea

Il mini rover in azione durante l'esercitazione Pangaea-X dell’Esa (fonte: ESA–H. Stevenin) © Ansa
Mini Rover in azione durante l'esercitazione Pangaea-X dell'ESA

Prove generali alle Canarie in vista delle future missioni su Luna e Marte per 50, fra astronauti ricercatori e ingegneri, coordinati dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa).
Per l'esercitazione, chiamata Panagea-X, è stata scelta l'isola di Lanzarote, perfetta per simulare l'esplorazione del pianeta rosso e della Luna con i suoi vulcani e terreni accidentati. Le sue distese di lava ricordano infatti i mari lunari, mentre i suoi vulcani e i terreni sconnessi sono simili a quelli di alcune regioni di Marte. Inoltre, come sul pianeta rosso, sull'isola ci sono enormi tunnel di lava, ossia grotte scavate nella rocce di lava, così grandi che potrebbero ospitare un'autostrada. ''La simulazione in un ambiente reale che ha così tante somiglianze con la Luna e Marte ci permette di imparare molto di più che in ogni possibile simulazione artificiale'', ha osservato il geologo Francesco Sauro, direttore scientifico del progetto.

Durante l'esercitazione, gli astronauti hanno esplorato l'isola con un mini rover, e si sono allenati a identificare le rocce, analizzare i campioni sul posto, e a ottenere mappe 3D delle grotte, grazie a laser 'tascabili'. Hanno, inoltre, raccolto campioni di microrganismi e analizzato il loro Dna sul posto, e inviato infine tutti i dati tempestivamente ai centri di controllo, grazie agli smartphone da polso. ''Stiamo completando l'addestramento con le più recenti tecnologie di navigazione, telerilevamento, immagine 3D'', ha rilevato Loredana Bessone, responsabile del progetto.

Gli astronauti hanno simulato anche passeggiate spaziali nelle aree del sottosuolo dove è più difficile la comunicazione con i centri di controllo. Durante l'esplorazione sono stati usati strumenti per raccogliere i campioni di rocce uguali a quelli usati sulla Luna nelle missioni Apollo della Nasa, per valutare se siano adatti anche alle future missioni. L'obiettivo, ha spiegato l'astronauta dell'Esa Matthias Maurer è ''testare tutte queste tecnologie e imparare a integrarle fra loro in vista delle future missioni''.

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